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I manuali Hoepli: libri di ieri e di oggi

I manuali Hoepli: libri di ieri e di oggi

I manuali Hoepli: è questa la collana che abbiamo deciso di prendere dagli scaffali della biblioteca per parlarne nel nuovo appuntamento della nostra rubrica. Questi piccoli libricini, che hanno raggiunto nel tempo una fama indiscussa e che sono presenti nelle librerie di molte case italiane, vennero pubblicati a partire dal 1857 e già nel 1915 avevano raggiunto le 1400 pubblicazioni. Nel catalogo di quell’anno così vengono definiti: «Che cosa sono i Manuali Hoepli? Una raccolta iniziata e continuata col proposito di diffondere la cultura; che tratta in forma popolare le lettere, le scienze, le arti e le industrie sempre scritti da specialisti della materia e sempre ove occorre illustrati copiosamente». In biblioteca è presente un fondo di oltre 70 manuali Hoepli, pubblicati dal 1887 agli anni quaranta, molti dei quali sono prime edizioni.
Ma quando e come è iniziata la storia di questa famosa collana? Il merito è da attribuire a Ulrico Hoepli, nato nel 1847 in Turgovia (Svizzera), che si trasferì a Milano dove iniziò l’attività di editore nel 1870. Fu proprio in quell’anno infatti che rilevò la libreria Laengner nella galleria De Cristoforis, in Corso Vittorio Emanuele. Proprio qui ebbe l’idea di pubblicare una raccolta di testi di piccole dimensioni (10×16 cm), di facile consultazione e di argomenti vari. Il primo libro, che venne dato alle stampe nel 1875, fu il Manuale del tintore, firmato dall’imprenditore svizzero Robert Lepetit.

       

 

Le prime pubblicazioni trattavano prevalentemente di argomenti tecnico-scientifici che potevano aiutare dirigenti, artigiani o operai ad affrontare mestieri e lavori nuovi arrivati sul mercato proprio in quel periodo di grande progresso industriale ed economico. Come scrisse l’ex presidente del Consiglio Giovanni Spadolini nella prefazione del volume Un secolo di Manuali Hoepli 1875-1971, i manuali accompagnarono «il sorgere e l’affermarsi della nuova Italia. Un Paese che, risolta ormai la questione nazionale, si avviava a conoscere, proprio a cavallo tra ‘800 e ‘900, il suo primo sviluppo industriale e si accingeva perciò ad affrontare nuovi problemi e nuove esigenze». Altri volumi tuttavia si occupavano di ambiti diversi: dal collezionismo alla religione, dalla letteratura alla storia, dall’arte alla linguistica. In questo modo veniva allargato il pubblico interessato a questo genere di pubblicazioni: studenti, appassionati, studiosi e chiunque fosse interessato ad allargare le proprie conoscenze.

 

Erano pubblicazioni economiche e infatti il loro prezzo variava da un minimo di 1 lira e 50 ad un massimo di 12 lire e 50, attestandosi mediamente sulle 3 lire. Nonostante ciò da un punto di vista editoriale i libri erano particolarmente curati: erano ricchi di illustrazioni e tavole, la legatura era in tela editoriale e le copertine erano delle vere e proprie opere d’arte sia nei disegni sia nei caratteri richiamando lo stile liberty in voga in quel periodo. Ma qual è fra tutti il manuale più famoso? Sicuramente quello dell’ingegnere civile e industriale di G.Colombo, pubblicato per la prima volta nel 1877 ma che ha raggiunto nel tempo le oltre 80 edizioni.